giovedì 25 ottobre 2012

cronòs


gelosia
di sguardo
d'intesa
gelosia rappresa
sul velo nero
un'idea intrinseca
della mente
aperta
un'idea deserta
del cuore
gelosia o amore?

sussulto
veloce e raffermo
bacio datato
circonda
con passo
calzante
l'andare
sognante
al pensiero
di un tempo
vicino futuro
passato
istante vissuto
in continuo

tempo non percepito
dimenticato
lancette
ferme su sabbie
mobili
inghiottite
da cronòs
gigante buono
affamato



venerdì 18 maggio 2012

l'insieme di sei

tre sono stati
coinvolti in
incidenti
il sedici di maggio
tre dell'insieme di sei

il fuoco ha purificato
l'essere in
cinquecento

la pioggia
la bagnato come acqua
la femminilità
innalzando
sensibili bioritmi

e il sangue sparso
e le ossa rotte
hanno lasciato passare l'energia
pura, atta alla creazione
di una nuova umanità

una cellula impiantata
da una lontana galassia
dispersa caduta
e rinata

un insieme
di pensieri nelle menti
che procreano

denti diroccati
che nascondono
lingue tozze
lingue diverse

sepolte in caverne
protostoriche

dove shakti
principio generale
di luce
alimenta con shiva
la conoscenza cosmica
la coscienza akashica
cui tutti attingiamo


eros e thanatos


quando un uomo potrà
baciare un'altro uomo
senza generare stizza
senza generare schifo

quando un uomo potrà
baciare un' altro uomo
senza peccato

davanti ad un uomo
che ammazza un'altro uomo
che lo sgozza e lo fucila
e lo lapida

nessuno muove tante
parole come quelle
mosse davanti a un bacio

forse l'amore fa più paura
della morte?

forse l'amore è più forte.

libertà di espressione
libertà di creazione
libertà di emozione

i simboli delle guerre
sacre son silenti
camminano sotto pelle
sotto terra
s'insinuano nelle menti
osannando dei dipinti
di icone trafugate.

i simboli della tolleranza
e della pace sono muti
parlano con il cuore
non necessitano di
dimostrare l'essere
puro amore.


Girotondo


Un girotondo di mani,
uragani in arrivo sulla vita.
un girotondo di polmoni,
che s'intrecciano e s'intessono tra loro,
come fili spinati bianchi,
di ruggine e pungenti,
carichi di elettricità,
#destabilizzanti.

Senza pace interiore
senza respiro
senza guanti...
gocce di sangue ovunque
seguono il passo delle orme,
lasciate sulla neve bianca...
sulla morte bianca.

Un affanno fatto di momenti
interminabili,
un sussulto lacerante e
agonizzante, immobilizza
ogni parente, ogni amante,
ogni figlio apparente.

In apnea dal mondo
muoio,
dietro un vetro di plexiglass,
trasparente e spesso,
come il muro del vostro silenzio.

Dietro un vetro di un acquario
galleggio muto come un pesce
e vivo nel riflesso e nel ricordo
delle persone.

Tutto questo per un lavoro
un lavoro sporco
un lavoro nero.




domenica 6 maggio 2012

il gatto

il gatto se n'è andato
tutta la notte ha lasciato
il giaciglio spoglio
vuoto e ora mi dolgo
dei suoi peccati
inconsistenti
un rumorio di fusa
in mezzo ai denti
braccia sottese ai graffi
riempiono la solitudine
in un pizzicar di baffi

il gatto è tornato
qual buon vento
contento
e masticato
bagnato e peloso
chi lo sa chi ha incontrato?
chi lo sa che cosa
ha combinato?

il gatto è libero
è legato
ad un rientro
ad un patto
il gatto e la luna
son gli amanti
di una sera
lunga un mese
di fortuna




lunedì 19 marzo 2012

burlando -
mi ravvivo lo sguardo
allo specchio che
sta urlando -

mi distoglie dallo
shock che
mi coinvolge allo
stremo delle forze

tremando
davanti a una cascata
di roccia viva
sono sola
e scivolo

nuda
superficie liscia
scheggia e spolpa
sbuccia ginocchia
all'aria aperta

goccie di sangue
nel torrente
ricordano lo sforzo
trepidante
del lungo travaglio

le forme le ansie
le smorfie le grida
s'infrangono acqua
e mura

e ritorno al respiro
del primo attimo
di vita pura

sequenziometro
scadenzato di
immagini
cinepresa da otto
millimetri
a ciclo
continuo
registra

neuroni nascosti
dai ricordi lontani
brillano di luce
con impulsi
dirachiani

aumentano i pixels
dei posters
appesi al muro

buchi e chiodi
invisibili crocifiggono
le mani diteggianti
peccati


dei posters




sono perso nel milleottocento

due settimane
di silenzio
un percorso
di ritiro
interiore
nello spazio
del subconscio

due settimane
di riposo
dal clamore
del palcoscenico
tremante

individuazione
del personaggio
e immedesimazione
della parte

questo è il
compito di ogni
attore ambulante

roteando roteando
le parole del dissenso
anagrammando
l'emissione
e il timbro

sono perso
nel milleottocento

Confini immaginifici,
fili spinati spezzati,
persistono nelle storie quotidiane..
insomnia acerba

Alina chiede poesia
graffia e scorge
con lo sguardo
la via percorsa
trita di sogni
di passaggio
luci di maree
emozioni a sbalzo

Eros, anteros e himeros
a richiamo affiorano
nel letto
usato, surclassato d'amore
felice e pianto
unguento
riapacificamento

Profumi d'occhi
e d'intenti
Maestri d'orienti
lontani
Intessono trame
In aria
Arabeschi giochi di
Katane

Comincia a pregare il tuo dio
Qualsiasi ti possa soccorrere
Sei già morto
E non te ne rendi conto
Tisifone al rapporto

Trenografie dell'anima
che avanza e volge lo sguardo
allo spazio
all'idea,
finestrini in bilico
sulla bilancia di piume,
metempsicosi biliare
suona
sempre due volte
senza posta
la campana
delle nove

suona sempre
tre volte
il telefono
delle tasse
senza soldi
da restituire

e son quattro
le volte
che suona
a morto
la sirena
dell'ospedale

sono cinque
i suoni
perpetui
del moto
degli orizzonti


sono sei
i cicli
marziani

sono sette
i numeri perfetti
degli antichi

sono otto
i doppi infiniti
che si inseguono
imperterriti
sulle piste

sono nove
i numeri
multipli
di tre
al quadrato
cerchio
sezione
aurea
dell'universo

martedì 13 marzo 2012

solo un film
d'incontri casuali
proiettati
sembrano tali
da esser voluti
accesi
e dipartiti
scene che riprendono
la vita in sella
e corrono
scene che straripano
irrompono
e fuggono

mi blocco davanti alla porta,
il respiro non avanza,
s'inciampa nei pensieri
sparsi del vivere
non vivere
un sottile confine
di ombre
di forme
di sembianze
che abbandonano
se stesse
in abbracci
senza fine
e lui ride
ride di una leggerezza soave
fossero
quelli i drammi
del mondo
e lui ride
stempera l'assurdità
comprende
e ride



venerdì 2 marzo 2012

volevano - potevano
a volte staccare teste a morsi
a volte tagliare mani
con katane avvelenate

sono solo le sette
mi rigiro
per qualche altro misfatto

un omicidio pulverulento
un affossamento

incontri facili su siti inutili
mariti e mogli divorziano
postano foto fasulle
e parlano di esperienze chimeriche
per fuggire alla vita

piccoli film
pellicole
scatti
di attimi di vita schivati

e tu crei
continui scontri
per alimentare eventi

calma piatta
isola dei gabbiani
incandescenti

quando non si sa vivere
bisogna imparare
a morire

con il nero di seppia

inguini e inquietudini

i mali dei giornali
si lascian scrivere
e poi
speranze dilaganti

assonanze verdi
e mirabolanti progetti

ricostruiscono l'amore
a blocchi

una piattaforma logistica
degli scambi

inutili recessi sentimentali
inutili le vie preferenziali
che aborrono dolori

categorie del vivere
nostrano
menti disagiate
applicano

mi farò un timbro
immortale

con il nero di seppia
l'incontro!
dopo la sera.
si è fermato
davanti al caseggiato.

stomp.
si è inciampato
il cuore.
stomp.
poi mille parole senza senso.
la rivoluzione.
stomp.

ora ricordo quello
sguardo, al balcone.
la sfida.

non accetto.
fazzoletto bianco
al vento.
scemando cade a terra.
come l'incredulità.

disarmata,
la serenata
il giorno prima.
non trova più
la scala
musicale.

aspettando il mare.



venerdì 10 febbraio 2012

riparleremo in un altra era ...

stavamo dicendo
quello che non si può pensare.

ascoltavamo in silenzio il passo dei mammut.
le zanne bianche retrocesse
salvano speranze.

sono come termo sifoni
dei sifoni sottesi a rifornir temperature
indigene.

indigesto cambiare il climax al mondo.

ci credevate? a lui non piace... e ha pure il coraggio di rispondere...

freddo polare dalla siberia,
liberalizza il gas
nuovo scambio di oro nero bianco gassoso.

e uccide dal freddo!
ghiaccia. blocca.
volevate un mondo da controllare?

chiedetevi se vi piace esser controllati dal semplice alito polare.
riparleremo in un altra era ...

mercoledì 1 febbraio 2012

tre morti dico tre.
era un film anche quello.
qui sulla terra siamo abituati a ben altro.
Le stragi.

A volte spariscono le persone.
A volte spariscono le idee.
A volte persone e idee insieme.

La paura fa cose strane a chi si professa democratico.
Era meglio un regime.

Almeno ti era ben chiaro in testa
se parlavi, morivi.


martedì 31 gennaio 2012

è tutta colpa di voltaire...

è tutta colpa di voltaire...

dicono sia il titolo di un film
un film che parla di immigrati...

io dico che è responsabilità del sindaco
anche qui stanno girando un film carico di immigrati

non ci si integra
tutto rimane ghetto su ghetto
interiorizzato
tutto rimargina
come ferite aperte
come discariche a cielo aperto

tutto inquina
come il respiro
di una razza umana


lunedì 16 gennaio 2012

ma quale politica?



Quasi un anno è passato.
Ho messo la faccia, le idee, i pensieri, il tempo e forse anche un pezzetto d'anima... nella nuova politica.
La nuova politica, quella dei fuoriusciti che sperano di rivendicare qualche diritto di prevaricazione sugli altri,
Si, la nuova politica, di quelli che l'hanno sempre fatta, l'hanno sempre vissuta e che quindi la conoscono meglio di te. perché conoscono già la materia.
Si, la nuova politica, quella data finalmente in mano ai giovani,che hanno un età media di cinquant'anni ed erano già candidati o amministratori.
Ma a chi la state raccontando?
La nuova politica, quella della condivisione, quella che ti fa immaginare un mondo migliore e che poi appena hai
finito di immaginare t'accorgi che non c'è niente al di là della siepe che non conosci...

La nuova politica, si, fatta di quelli che continuano a salire in cattedra e si parlano addosso per ore ed ore, anche se fossero pochi
minuti, e dicono sempre le stesse cose, forse anticipano o le posticipano, così per far sembrare che abbiano qualche parvenza
di variegatura, ma alla fine lo fanno solo per distrarre l'ascoltatore già assonnato...
beh, se ti viene sonno però, la politica tanto nuova non può essere, o per lo meno è nuova, ma allo stesso tempo noiosa.

Non so che altre considerazioni fare, se non che rammaricarmi che alla fine i detentori del credo e delle verità sono sempre pochi.
Sono sempre quelli e purtroppo non è detto sappiano qualcosa di più o ignorino qualcosa di meno, ma solo,per il fatto che lo nascondono,
in tasca o sotto il tappeto, sono dei politici vecchi.

Non aprono le menti, non consegnano le idee ai figli, non liberano la polvere dai libri, però predicano in tal senso annebbiando!
Credo che questa sia la peggior politica che ci poteva capitare, la mancanza di confronto, d'interazione, la carenza di diffusione
e di condivisione di idee.
Condivisione delle idee di tutti con tutti.

E soprattutto la peggior politica che ci meritiamo, almeno noi che abbiamo ancora un cuore per crederci.
E badate bene che in questo noi
non ci siete voi.


poesie che vanno poesie che vengono senza rima

ore,
parole d'amore
mai dette,
ripetute e consumate
dal tempo,
in silenzio.

tra noi
minuti d'abbracci
di pelle,
ascoltano
i baci,
gustano i diversi
sapori...

la notte,
attorciglio
lenzuola,
sbadiglio davanti
la sveglia mentale...
non riesco a dormire
respiro l'odore
che rimane
imbevuto
nell'aria

un cenno veloce,
riporta
al preciso momento,
al sussurro,
al tremore più forte...

iniziale
finale
continuo
un difficile distacco
alternato,
uno scacco,
un arrocco,
tattica, gioco o pensamento?

tutt'attorno ancora
mi avvolgi
sentimento inebriante.

brivido corrente.