mercoledì 7 luglio 2010

un mio modo di essere utile all'umanità.

!
per più di nove mesi non ho telefonato a nessuno.
quasi come un parto, ho vissuto i travagli da sola,
le voglie alle tre di mattina.
ho rivoluzionato tutto. in poco tempo.
il modo di vivere, di dormire, di ridere, di esultare.
ho perfino cambiato il verso del letto.
poi a seconda del ciclo lunare cambio anche il senso.
la posizione in cui dormo. insomma. dove metto la testa.
ci debbono essere delle inversioni
del campo magnetico terrestre.
altrimenti non lo farei.
si insomma mi faccio investire
da tutta una serie di onde.
poi esco.
la luce solare qui ha un'intensità diversa.
e meno strati da attraversare.
l'aria è più inquinata e la pelle
delle persone ne risente.
invecchiano prima.
almeno io ho questa impressione.
vabbè che trascorrere la vita
tra sistiana, croazia e l'austria
in mezzo al mare o ai monti.
non ha paragoni di alcun genere.
poi i pecorini del carso.
le spremute d'uva
e d'olive.
insomma vi sembra
nell'aria vibri
un po' di malinconia?
nostalgia...

può essere...
è tempo di mare, di vacanza...
solitamente io comincio le uscite in bici
al primo tentativo di raggio di sole
quindi fine gennaio... e le continuo
fino al primo fiocco di neve
anzi con la neve esco!
eccome... vuoi mettere farti un giro
sul carso in mtb con la neve
mentre nevica magari?
in solitaria?

poi da quando è concesso al mondo
l'utilizzo dell'infradito
flip flop
non lo disdegno da aprile ad ottobre
in media
e mi calo di fronte all'acqua salina
nelle ore d'alba e tramonto.
o di notte.
ho un bel rapporto con il sole.
ma ultimamente credo bisogna
evitarlo tra le 11 e le 17 almeno
e comunque io preferisco
Le Brezze!
e le brezze di mare e di monte
si formano per piccole variazioni
di pressione all'alba
e al tramonto.
le brezze...
ed è il momento migliore
per arrivare al mare!
perchè è il momento in cui
il mare è ancora solingo
e si agita a disporre
i ciottoli con
precisione
granulometrica.
in natura tutto è estremamente preciso.
e che le macro e micro forze
non sono percettibili all'occhio umano
ma credetemi.
tutto è perfetto.

come quando un uomo
per sfuggire alla paura di un amore
fa un figlio
la vita è così frenetica a volte
e la paura di disilludere
le aspettative così alta
che ci si ritrova incastrati
a girare in una ruota infinita
neanche fossimo criceti
in un laboratorio.
cavie
che a seconda dell'immissione
di farmaci trovano con
più o meno facilità
la via d'uscita.
ma per chi è stato tutta la vita
abituato a vivere
dentro dei confini prestabiliti
è molto difficile
una volta fuori
gestire la libertà.

perchè la libertà è sofferenza.
libertà è diversità.

è come un drogato
quando esce da una
casa di comunità.
un prigioniero
da un campo di concentramento.
un galeotto
dalla prigione.
ho scoperto che nello srilanka
ci sono delle regole
fortissime
come credo anche in india
sapevo che tutto
era diviso in caste
che c'era questa
forte appartenenza alla casta
ma non che se un personaggio
decide di uscire da tale meccanismo
tutta la famiglia viene bandita.
se uno viene scoperto
imbrogliare copiare
all'università viene bandito
cacciato e nessuno della
famiglia
può andarci per vent'anni
o su per giù.

adesso mi ricordo freud
in totem e tabù.
le antiche tribù.
e i loro riti pagani.
i lupi e la gerarchia dei loro branchi.
la cooperazione.
l'unione fa la forza.
la decelerazione
dell'individualità.

ma quando l'individuo
deve soccombere
a favore della massa.
e quando le regole della società
sono salutari
per la crescita equilibrata
di tutti gli
individui?

insomma quando la società
non contamina l'uomo
con il suo marciume...
e quanto l'uomo
da solo
come individuo
può fare ed operarsi
per tamponare
la ferita...
quando bisogna amputare
quando bisogna usare gambe di legno
e quando mollare
tutto e lasciarsi vivere?

ecco io sono contraria al lasciarsi morire
ho ripreso tutti i contatti
quando uno di loro
si è lasciato morire
e non passa giorno in cui non pensi a lui.
a che cosa
avrei potuto dire o fare
per fargli scattare dentro
quel qualcosa
che lo avrebbe fermato.

non mi faccio delle colpe
e neanche credo che qualcuno abbia responsabilità
in questo.
ci sono dei malesseri
insiti
in ognuno di noi.

latenti.
bisogna saperli ammaestrare.
a volte ci logorano.
a volte riusciamo a padroneggiarli.
a volte sono così infimi
che sembrano essere spariti.
e invece riappaiono all'improvviso.
ti colgono di sorpresa.
alla sprovvista dai sensi del mondo
e sei disarmato.
disarmante.

stare un po' in silenzio
ti fa scoprire dentro di te una piccolissima chiave
una molla...
è come un domino
toccato un pezzo tutti gli altri cadono
in sequenza.
e tutte le finestre si aprono.
e l'energia riprende a girare.

bisogna sapere dove andar a cercar quella piccola chiave
sempre.
dalla tua morte ho imparato questo.
anche quando non arrivo più a parlare
anche quando sono stanca e dico basta
provo
provo sempre a tirar fuori quella chiave
da ognuno
sempre.
credo questo sia un mio modo
di essere utile all'umanità.



lunedì 5 luglio 2010

gay pride

l'altro ieri ero al gay pride
o gay parade...
o come che lo volè ciamar...
intanto i me piasi un sacco
e i me xè sempre piasudi tutti
indistintamente
perchè i xè liberi de viver
quel che i ga dentro

l'amor xè bel e basta in ogni sua forma
e l'amor cha tante persone ga dimostrado
manifestando a loro favor ancor de più
in barba ai vecchi nazi vestidi de bianco

ma oggi me xè sorta una domanda dal cuor...
secondo mi semo un po' tutti deviadi...
chi più chi meno
chi lo accetta chi no
chi lo mostra o chi no
alla fine sta gente
se vesti come delle donne
o se vesti come degli uomini
o interpreta un ruolo diverso
nella coppia...

mi me sembrava de esser a carneval
per le vie del centro...
quanta gente a carneval
finalmente fa quel che vol
con la scusa che xè carneval?

e quanta a gente a carneval
se vesti da femene? e quante da omini?
uguali a quei che go visto per
strada l'altro ieri

solo che da noi
i lo fa una volta sola
all'anno...

invece qua
i lo fa tutto l'anno
e no xè carneval.

:)

con questo non intendo
che tutti i muli che se vesti
de puttanon
dentro sia dei viados
però
iera una roba bella de pensar

che alla fine el confin
tra quel che semo
veramente
e quel che dimostremo
fora
xè sai sai diverso
e forsi saria el caso
de finirla de far quel che bisogna
e de cominciar a far quel che se senti.

ascolta

...ascolta
io la sento ovunque
nel vento
nell'aria
nella luce
è intorno a noi
non bisogna fare
altro che aprire
l'anima
non bisogna far altro che
ascoltare...

sognando facoceri

beh questa notte
artefice il caldo intenso e la mancanza di cibo
ho sognato facoceri...
anzi ho gridato per buona parte del sogno
facoceriiiiiii
oggi ho scoperto che il facocero è una specie di
cinghiale delle terre africane!
io invece nel sogno
vedevo un formichiere
e gridavo facocero.
devo aver fatto un errore...
in più dopo
mi ritrovavo in un aula di
università a trieste
penso nell'edificio centrale
un aula di legge
a far scherzi con la mia amica greca
e un altro che chiamavo
con un nome conosciuto
ma che non era lui...
mmm
sarà che ieri
ero in una casa delle culture!
beh proprio una bella esperienza...
musica suoni poesie
ero l'unica pallida...
credo...
dentro una colonia di
altissimi
purissimi nerissimi
c'era una donna vicino a me
con due occhi
paurosamente
verdi
cavoli
e che linee
e che colori
e che vestiti
peccato non potessi far ritratti!
avrei fatto un sacco di bei ritratti ieri!
in particolare un ragazzo mi ha colpito!
un poeta...
uno scrittore...
uno che sul palco ci sapeva stare!
proprio bravo a dare enfasi
ad interpretare
non capivo tutto
però sono felice
negli ambienti a me congeniali
riesco ad intendere
e questo mi da la forza di
andare avanti!

grazie Bizio!
spero in altri inviti bluesss
perchè questa città
a volte è dispersiva...
e una parola magari
può guidarti meglio...

peccato per i desaparesidos!
li volevo far partecipi
delle mie scoperte
ma ieri hanno deciso
di non rispondere!
bon, ma come dico sempre
anche il silenzio
contiene tante risposte!
evviva i facoceri!!


domenica 4 luglio 2010

vorrei...

vorrei telefonarti
lo so c'è la finale...
figuriamoci se rispondi
ma io vorrei telefonarti lo stesso
anzi oggi vorrei esser li
sul divano a contare i morti
nel libro
ad assaporare la stessa tensione
sul campo
sulla pallina
da tennis
siamo al secondo set
game o come cavolo si chiama.

vedere le cose in inglese
le priva di spontaneità
ma le adorna di concretezza.

anche nei film
le battute sono
succinte,
forti e dirette
allo stesso tempo.

essenziali

in c'era una volta
in america... lei dice
in quattro battute un concetto
che potrebbe essere
discusso in una tesi
di dottorato,
sui metodi comportamentali umani!

psicologia
psicoterapia
forse ho sbagliato tutto.
dovevo continuare ad investigare nella
mente...

sai volevo fare l'attore!
l'attore di teatro.
le poesie alla fine,
come le parole
escono...
non riesco a fermarle,
e raccontano.

a volte ti fanno vivere in modo diverso.
e l'attesa,
la tensione che le parole
possono suscitare
da un palcoscenico...
sono un potere
che ognuno dovrebbe
poter provare nella vita.

ho recitato con due compagnie.
a palmanova abbiamo inscenato
il retroscena.
ho anche la cassetta VHS
dell'intero spettacolo!
invece delle letture poetiche ho solo un video.
perchè il primo anno la camera che mi ha ripreso
si è rotta,
e il video è andato perduto.

peccato avevo interpretato
il disastro del vajont
con le note di faber in sottofondo...

ero contenta.
perchè
a piedi nudi, scalzi,
davanti ai laghetti di romans
mi sentivo a casa.

che dire,
vorrei fare questo nella vita.
interpretare
i miei personaggi
nel mio palcoscenico.

vorrei scrivere testi
teatrali... vorrei...
ma lo faccio già alla fine..
lo faccio...
forse non sono abbastanza
incisiva...
da far ruotare tutto
attorno a questo...
forse non ho ancora deciso...
di far ruotare tutto
attorno a questo...





ricerca

fuggitivo,
guerriero indomato,
sostenitore e guardiano
delle colonne d'ercole del mondo antico...
atlantideo...

ritorno al mare nel sogno,
continuo fondersi con l'onde...
nell'andirivieni
risaccare...

ricerca esasperata di unità
del mondo,
dell'universo,
di se stesso!


correndo alla stazione...


correre per prendere qualcosa in movimento.
che si può perdere.
qualcosa che non torna indietro.
qualcosa che dopo pochi minuti vedete scomparire.
e qualcosa di nuovo che appare poco dopo.
diverso percorso, diverso tempo di percorrenza.
stessa destinazione.

correre alla stazione.
non mi è mai piaciuto. ho sempre preferito partire un po' prima.
ho sempre preferito arrivare un po' prima.
magari con il biglietto pronto.
e/o acquistato precedentemente.

ma non capisco cosa accade.
ogni volta che mi avvicino alla stazione.
l'ansia sale.
l'ansia di perdere il treno.
posso anche essere mezz'ora in anticipo...
che l'ansia sale.

e come in passato
cominciavo a pedalare
con forza in salita.
così adesso comincio a correre
e arrivo alla stazione
in condizioni rovinose.
trafelata.
sudata.
ma contenta.
devo aver dentro uno strano
marchingegno.
si vede scatta in prossimità di uno scambio...
ci sarà qualche interferenza
elettromagnetica.
boh!

comunque arrivare alla
stazione trafelata è una
mia prerogativa.
almeno a monfalcone.

ho preso i treni più disparati poi.
sono salita anni alle 6.45 per andare a trieste.
e poi 7.27 per udine...
a non bisogna dimenticare venezia.
la città che profuma di melma
chimica.
7.09... ? non mi ricordo più...
e il treno per tarvisio bosco verde dove lo lasciamo?
e il treno per gorizia...
sfruttata a pieno la stazione centrale insomma...
una volta sono arrivata perfino a parigi.
una volta a taranto.
tante a roma e a bologna.
ma il viaggio più bello forse è stato a reggio emilia.
sono andata a vedere gli U2...
ero sola... chi doveva venire si è ritirato all'ultimo...
però mi sono divertita lo stesso...
brutto pensavo
andare ai concerti da sola
ma poi ci ho preso gusto!
conosci un casino di gente lo stesso... ti diverti...
e scopri dimensioni nuove... dimensioni tue.

oggi ho preso un altro treno!

e non ho nemmeno corso...
l'ansia è quasi passata del tutto...

e non c'era neanche la paura
di perdere qualcosa...

perchè non possediamo nulla

possiamo solo cavalcare
i minuti del tempo

in modo goliardico...

giovedì 1 luglio 2010

sei solo normale...

passi una vita ad allontanarti da movenze parvenze atteggiamenti che hai visto ripetersi per
un'infinità di volte, nei giorni nei mesi negli anni... e poi nei confronti di sconosciuti, ripeti ad egual misura gli stessi schemi tanto criticati, senza renderne conto, se non dopo ore...
e rimani sconvolto davanti alla tua ombra nello specchio... che riflette solo le tue atrocità
riflette solo le tue nostalgie! accusi e insegni a formulare discorsi... neanche fossi il detentore del logos, il demiurgo della parola!
e ti vedi come lei... e rifuggi in mezzo alla notte di luna quasi piena! iron maiden a manetta...
fantasmi dell'opera quotidiana, si hai fatto piazza pulita...
già qualche giorno fa... e oggi continui... tagli come i direttori fanno con il personale...
la tua bontà e il tuo senso sociale viene applicato fuori te stesso... quando comincerai a perdonare? quando comincerai a perdonarti?
sei solo normale...