mi ravvivo lo sguardo
allo specchio che
sta urlando -
mi distoglie dallo
shock che
mi coinvolge allo
stremo delle forze
tremando
davanti a una cascata
di roccia viva
sono sola
e scivolo
nuda
superficie liscia
scheggia e spolpa
sbuccia ginocchia
all'aria aperta
goccie di sangue
nel torrente
ricordano lo sforzo
trepidante
del lungo travaglio
le forme le ansie
le smorfie le grida
s'infrangono acqua
e mura
e ritorno al respiro
del primo attimo
di vita pura
sequenziometro
scadenzato di
immagini
cinepresa da otto
millimetri
a ciclo
continuo
registra
neuroni nascosti
dai ricordi lontani
brillano di luce
con impulsi
dirachiani
aumentano i pixels
dei posters
appesi al muro
buchi e chiodi
invisibili crocifiggono
le mani diteggianti
peccati
dei posters
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