lunedì 19 marzo 2012

burlando -
mi ravvivo lo sguardo
allo specchio che
sta urlando -

mi distoglie dallo
shock che
mi coinvolge allo
stremo delle forze

tremando
davanti a una cascata
di roccia viva
sono sola
e scivolo

nuda
superficie liscia
scheggia e spolpa
sbuccia ginocchia
all'aria aperta

goccie di sangue
nel torrente
ricordano lo sforzo
trepidante
del lungo travaglio

le forme le ansie
le smorfie le grida
s'infrangono acqua
e mura

e ritorno al respiro
del primo attimo
di vita pura

sequenziometro
scadenzato di
immagini
cinepresa da otto
millimetri
a ciclo
continuo
registra

neuroni nascosti
dai ricordi lontani
brillano di luce
con impulsi
dirachiani

aumentano i pixels
dei posters
appesi al muro

buchi e chiodi
invisibili crocifiggono
le mani diteggianti
peccati


dei posters




sono perso nel milleottocento

due settimane
di silenzio
un percorso
di ritiro
interiore
nello spazio
del subconscio

due settimane
di riposo
dal clamore
del palcoscenico
tremante

individuazione
del personaggio
e immedesimazione
della parte

questo è il
compito di ogni
attore ambulante

roteando roteando
le parole del dissenso
anagrammando
l'emissione
e il timbro

sono perso
nel milleottocento

Confini immaginifici,
fili spinati spezzati,
persistono nelle storie quotidiane..
insomnia acerba

Alina chiede poesia
graffia e scorge
con lo sguardo
la via percorsa
trita di sogni
di passaggio
luci di maree
emozioni a sbalzo

Eros, anteros e himeros
a richiamo affiorano
nel letto
usato, surclassato d'amore
felice e pianto
unguento
riapacificamento

Profumi d'occhi
e d'intenti
Maestri d'orienti
lontani
Intessono trame
In aria
Arabeschi giochi di
Katane

Comincia a pregare il tuo dio
Qualsiasi ti possa soccorrere
Sei già morto
E non te ne rendi conto
Tisifone al rapporto

Trenografie dell'anima
che avanza e volge lo sguardo
allo spazio
all'idea,
finestrini in bilico
sulla bilancia di piume,
metempsicosi biliare
suona
sempre due volte
senza posta
la campana
delle nove

suona sempre
tre volte
il telefono
delle tasse
senza soldi
da restituire

e son quattro
le volte
che suona
a morto
la sirena
dell'ospedale

sono cinque
i suoni
perpetui
del moto
degli orizzonti


sono sei
i cicli
marziani

sono sette
i numeri perfetti
degli antichi

sono otto
i doppi infiniti
che si inseguono
imperterriti
sulle piste

sono nove
i numeri
multipli
di tre
al quadrato
cerchio
sezione
aurea
dell'universo

martedì 13 marzo 2012

solo un film
d'incontri casuali
proiettati
sembrano tali
da esser voluti
accesi
e dipartiti
scene che riprendono
la vita in sella
e corrono
scene che straripano
irrompono
e fuggono

mi blocco davanti alla porta,
il respiro non avanza,
s'inciampa nei pensieri
sparsi del vivere
non vivere
un sottile confine
di ombre
di forme
di sembianze
che abbandonano
se stesse
in abbracci
senza fine
e lui ride
ride di una leggerezza soave
fossero
quelli i drammi
del mondo
e lui ride
stempera l'assurdità
comprende
e ride



venerdì 2 marzo 2012

volevano - potevano
a volte staccare teste a morsi
a volte tagliare mani
con katane avvelenate

sono solo le sette
mi rigiro
per qualche altro misfatto

un omicidio pulverulento
un affossamento

incontri facili su siti inutili
mariti e mogli divorziano
postano foto fasulle
e parlano di esperienze chimeriche
per fuggire alla vita

piccoli film
pellicole
scatti
di attimi di vita schivati

e tu crei
continui scontri
per alimentare eventi

calma piatta
isola dei gabbiani
incandescenti

quando non si sa vivere
bisogna imparare
a morire

con il nero di seppia

inguini e inquietudini

i mali dei giornali
si lascian scrivere
e poi
speranze dilaganti

assonanze verdi
e mirabolanti progetti

ricostruiscono l'amore
a blocchi

una piattaforma logistica
degli scambi

inutili recessi sentimentali
inutili le vie preferenziali
che aborrono dolori

categorie del vivere
nostrano
menti disagiate
applicano

mi farò un timbro
immortale

con il nero di seppia
l'incontro!
dopo la sera.
si è fermato
davanti al caseggiato.

stomp.
si è inciampato
il cuore.
stomp.
poi mille parole senza senso.
la rivoluzione.
stomp.

ora ricordo quello
sguardo, al balcone.
la sfida.

non accetto.
fazzoletto bianco
al vento.
scemando cade a terra.
come l'incredulità.

disarmata,
la serenata
il giorno prima.
non trova più
la scala
musicale.

aspettando il mare.