mercoledì 15 giugno 2011

essere umano

il gatto non vedeva,

fisso nel vuoto

le trasparenze dell'anima,

solo sentiva

quegli aromi

di fiori fruttati...


si appropinquava

lento ed inesorabile

sotto le mani,

chiedeva attenzioni.


il rosso riempiva

il bicchiere scoperto

ventre di donna indifeso

riempiva, lambiva

profumava, accarezzava

l'aree di

esplosioni tanniche.


il bianco, i colori

le ore tarde

ricordavano feste di amici

atmosfere vissute, intense.

un tocco diverso sul fianco

nascosto

sotto coltri di

polveri e macerie

riesumava un fatto

dimenticato

sepolto

riaffiorato improvvisamente,

distorto.


un sogno disilluso

e poi torrenti in piena

locomotive lanciate sui binari

scontri frontali

di frivolezze

di leggerezze

e di paure inconsce

fantastico essere umano

un'eclissi senza volto

non ci sono pregiudizi
di contrazioni...
d'inglesismi
diroccati
e falsi...
a stento
si respira,
a stento si
cammina per le
strade, trascinando
i piedi pieni di terra di sale.

un' eclissi
senza volto

in notturna

spiegami
se vuoi,
il mistico
respiro
di universi
paralleli.

il caffè,
profumo
del mattino,
divino
diletto
arroventato,
a corpo lento
fedifrago...

aspettative
e dogmi di
un non stato
mentale...

intuizioni temporali
lampi tuoni
monsoni.

dentro baci,
sfiori delicati
di labbra
affiorano
i disegni

mesozoici

di dna sepolti

dalle apnee
interiori

sound check

sound
soppesato
voce calda fumosa
anni trenta
clubs di colore
ballroom stories
tasti neri e bianchi
suonano
note note note
note stanche
forti
stanche
forti
lente
rosse come le luci
che non passi
rosse come le
lanterne
sul fiume
della vita
di altri...
uomo dov'è uomo
in ritiro
dal passato
in fuga
dal futuro
in un presente
consumato
in un presente
puro
libero
amaramente
melodico

cygnus nebula

questa sera

è un po' speciale

la risacca che risuona

emozioni di maree

non me ne accorgo

nell'ora del tramonto

mi rapisce

un solo raggio

tra le nubi

quei pensieri

strani

simulati sui divani

di pianura

verdi

amari

radura

e poi

ancora

quell'acqua che ritorna

vele e sale

pietra scavata

secolare

immersi nell'oceanico

placebo

si muovono

le fluorescenti

meduse

teste danzanti

sinuose

disegnano

i golfi

illuminano i

cuori.

la costellazione

del cigno

riflessa

distorce

il peccato.

Essere è

apparire