giovedì 15 aprile 2010

bullshits

devo dire la verità.
prima di questo blog ne ho avuto uno
chiamato ganimede.
come il coppiere degli dei.
non so cosa mi fosse preso in quel periodo. scrivevo bullshits come ora del resto.
ma avevo la pretesa di donare primizie tramite le mie disillusioni scritte.
per fortuna, un tizio anonimo. quelli che vanno tanto di moda di questi tempi.
mi ha fatto un intervento ironico mozzafiato.
mi ha completamente stroncato. in malo modo per giunta.
io che non apprezzo le discussioni, ho abbandonato il web.
:)
però se fosse stato sul tatami.
certe volte vorrei che il blog si trasformasse in un tatami, così forse
la gente la finirebbe di rompere le uova gratuitamente.
un bel uramawashigeri nei denti,
e via tutto finito.
e non si parla più per un mese o forse due.
non è violenza.
ma quando ci vuole ci vuole. il mio maestro diceva sempre che bisogna tenere alta la guardia.
alla terza volta però cominciava ad entrarti sul serio e nel caso tu avessi avuto la guardia abbassata le prendevi. poi ripeteva se non capisci è giusto prenderle, così la prossima volta ti ricordi di tener alta la guardia.
si parla sempre di allenamento e di protezioni. però di un certo metodo anche. e di certi perimetri, o sfere d'influenza che di questi tempi vengon considerate più bolle di sapone
e infrante continuamente e sbadatamente.
non me ne vogliate a male, ma oggi avevo proprio voglia di tatami.


giovedì 8 aprile 2010

in regata durante i sogni


questa poi la devo raccontare assolutamente.
il sogno di questa notte...fantastico!

ero su una barca vela, un 10 metri con vele blu scuro col bordin chiaro però...

in pien sorpasso e in vantaggio dopo la prima boa...

non so come finisso in acqua con in man la scotta del fiocco!

e me ritrovo a far sci d'acqua in mezzo alle barche..
a son de pedade tal letto,
me son sveiada!

però, emozionante tra un onda e l'altra
:)

where is the thames?

l'altro giorno vado veder la boat race tra oxford and cambridge e scendendo dal trenin dell'overground, pensemo ben de vardarse in giro e chiederghe al primo villico spaurito indicazioni per raggiunger el famoso e quanto mai noto fiume tamigi. Nota bene, el iera vicin, nell'arco de 5oo metri in linea d'aria.
alla domanda fatidica where is the thames? el matto ne varda con aria perplessa e per ciapar tempo esclama: what?
incerti sul dar farsi e con ignobili sensi de colpa, se vardemo e se chiedemo se la nostra pronuncia sia così miserimma, riprovemo importunando nuovamente il malcapitato chiedendo delucidazioni sulla gara. Excuse me, where is the boat race?...alla seconda domanda el matto rispondi come alla prima...nel frastuono generale scatta l'insulto? no...
alla terza e alla quarta domanda el se connetti e alla quinta el comincia a dir si, te pol andar dritta e prima o poi te rivi sul ponte.
mah, solo chi che va sui monti ga el senso dell'orientamento?
cava metodo classico o champenoise come nello Champagne ma con diverse varietá di uva, Macabeo, Parellada e Xarel, uve autoctone del Penedés...gamberoni appena scottadi, con kalamata e ciliegine passadi pochi minuti in pignatta...una spruzzada de lime e presentati su letto di rucola... xè un buon abbinamento ???

martedì 6 aprile 2010

silenzio. un saluto.

c'è la faccia di miles che mi guarda da un po' di giorni al di là della scrivania...

è tutto solo, taciturno e mi fa il segno del silenzio, pure a me...la vita passata in silenzio ad ascoltare...forse per un musicista i silenzi sono importanti quanto le pause e donano lo spazio all'ascolto.

in fondo camminare in una grande metropoli ed aspirare al silenzio non è male come sogno ricorrente...o ascoltare della musica strumentale e cercare di ingabbiare il suono nelle tue orecchie in modo che non scappi più...potrebbe essere un altra forma di silenzio,

ma il silenzio imposto, quello della paura di dire cose sbagliate, quello che ti blocca anche il pensiero, o perfino il silenzio della morte, quella che arriva all'improvviso a rincuorarti che ormai il tuo percorso è finito ...

e che sei destinato ad altro...

non lo so ma a volte il silenzio così amico, si esatto quello delle sere in riva al mare o quello in montagna dentro un rifugio...quel silenzio li è difficile da trovare dentro di se...

credo che una volta si potrebbe perfino riproporlo come un concerto,

e vi sorprendereste di quanta gente parlerebbe per lo sgomento,

persone sconcertate...per la mancanza di parole...

provate a camminare in silenzio vicino a qualcuno per un po'

a perdevi non solo in voi,

ma anche nell'altro,

a perdervi nella musica,

nei film,

ad allontanare l'assordante rumore del nulla, che circonda ogni giorno

c'è da impazzire,

forse per questo la gente muore,

forse per questo la gente cerca di morire,

non lo riuscirò mai a capire.

ma che importa capire poi?

l'importante è lasciare fluire,

scivolare, la seta sui fiori bianchi appena sbocciati.

schiusi.

che poesia c'è nel silenzio di un bocciolo che si schiude

ai primi raggi di sole

in primavera.

che poesia c'è nel silenzio perfetto

di foglie di ninfee

sparse sopra il pelo dell'acqua

quasi a mostrarci un nuovo

sentiero.

scrosciare.

la tua morte mi ha lasciato un silenzio dentro.

non riesco a descriverlo ancor bene.

infatti sto giocando con le parole per trovarlo.

è un silenzio assordante.

non riesco a dormire.cerco di sentirlo

e per quanto mi sforzi non percepisco nulla.

solo braccia roteanti che muovono l'aria.

e un male al collo pauroso.

tutte le articolazioni, gli occhi quasi neri

dell'insonnia sotto l'acqua.

un corpo immerso nell'acqua

un tonfo. un tuffo.

uno sguardo distratto.

di sfuggita.

uno strappo.

e poi ancora silenzio.

quanto chiasso!