sabato 19 dicembre 2009

sNowA

ebbene si...nevicaaaaaaaaaaaaa!!

tutto è bloccato. l'umore ed il cervello del medio italico abitante. fiocco di grano in discesa.
bianco il colore della resa..biancooooo...BIANCO!!!
nessuno si sposta. ghiaccio dentro. ghiaccio fuori. la gente è fuori di testa per i fiocchi ed i colori del natale che arriva!
natale significa doni. nuove finanziarie e nuove concessioni.
non commento le palle di neve, le palle della gente che rimbombano..colpisco e cadono.
lasciano spazio quasi subito, si sciolgono. senso di strazio del vivere comune.
ritrovo tutti infiocchettati a dovere. chiusi ed imbellettati nelle marche più nuove.
stesse sembianze stesse movenze nulla che faccia presagire al saluto.
il tempo sembra non voler proprio passare sui calici vuoti, sui sorrisi pieni.
la forma di difesa. il vino.
sta volta rosso. il vino rosso ricorda la terra. e macchia più forte. macchia fino alla morte. macchia all'insaputa dell'avventore, del costruttore di piramidi vuote. di ingegnosi sotterfugi per la beatificazioni dei santi martiri di piazza.
le piazze. le piazze e le stragi. sarebbe tempo di rimembrare il passato, sfogliarlo. discernere.
non ci sono più occasioni per mentire. la verità non esiste. e la libertà vacilla sempre di più. ogni giorno. scorre.

giovedì 10 dicembre 2009

sguardo profondo e dolce colorato d'arancione

te ne sei andata. di nuovo senza dire nulla. una settimana prima. non so cosa farò adesso. la malinconia mi assale alle ore più strane della notte. non è la solitudine che mi stravolge.mi manca il calore della voce..e quello sguardo profondo e dolce colorato d'arancione. dicono che non bisogna pensare. che le azioni servono più delle parole. che in questi casi incelofanare il cervello è d'obbligo. spedirlo nel più lontano deserto e sotterrarlo. insomma vivere si solo impulso. circondarsi di gente. di sorrisi..e sentire..vibrare in ogni foglia argentata.

martedì 8 dicembre 2009

10 righe o forse qualcuna in più...

di solito leggo poco, anzi non sono proprio portato per la lettura. preferisco bere. lo so..non c'è coscienza, non c'è conoscenza esaltata esaltante che permette alle nuvole incandescenti di scoppiare..ma bere è pur sempre un atto nobile.
l'uomo decide di morire. si avvelena piano piano. perché adora assaporare le cose, adora le cose lente ed inesorabili. come un rapporto sessuale mai respirato. sudato e trasudato.
così la vita,si lei ti scivola tra le mani. cerchi di afferrarla, ma scivola..è troppo effimera per essere presa. è troppo libera per essere schiava.
se non di un pensiero. se non di una notte. il bicchiere invece vuole proprio rimanere..a volte brama di cadere a terra e di sbriciolarsi in mille pezzi, forse per farti vedere le mille sfaccettature, le mille schegge di cui tutti noi siamo composti..schegge in ogni direzione, incrinature..bitume

come back

sento i passi della morte che cammina veloce dietro la schiena.. e poi niente..rimbomba..e poi niente.. mi giro scansando il passato e trovo nel vuoto una strada spoglia poche luci, riflessi e qualche foglia appesa che cade.. pioggia appesa alle nuvole.. respiro..


mi ritiro nel mio mondo e in un attimo tutto cambia.
ero dentro ad un musical..dietro le quinte la musica pian piano sparisce..
e sento ancora dei passi che avanzano imperterriti..
le pulsazioni sparano i bassi alle stelle..

questa volta è la vita..
anzi il cuore che scoppia!

o forse è la barbera che con quel suo gusto
tagliente lascia la bocca asciutta..
qui c'è sempre sete.. voglia di far niente..
ma la sete quella non ti abbandona mai..
piroettando tra i pensieri si scaglia al banco e ordina

una fila di bicchieri..prima che la campana suoni..